Damiano Macone

I Principi dell’Osteopatia



A cura di: Dott. Damiano Macone, PhD

L’Osteopatia è una disciplina che si avvale di tecniche manuali. Agisce sulle componenti corporee (ossa, muscoli, visceri, fasce, articolazioni, ecc.) che hanno ridotto o perso la loro capacità di movimento. La pratica dell’Osteopatia si fonda sul concetto che se una struttura del nostro organismo riduce parzialmente o totalmente la propria capacità di movimento, altre strutture a monte e/o a valle dovranno compensare tale limitazione funzionale. Lo squilibrio generatosi può alterare lo stato di salute e rappresentare il preludio di una patologia e/o un sintomo. L’Osteopata, nella normalizzazione delle strutture in disfunzione, ripristinerà l’equilibrio delle componenti coinvolte garantendo l’armonia funzionale dell’organismo.

Secondo Andrew Taylor Still (1828 – 1917), fondatore dell’osteopatia, il nostro organismo ha la capacità di autoregolazione e autoguarigione secondo un modello olistico in cui inquadra la malattia come la conseguenza di una disarmonia tra condizioni endogene ed esogene, tra mente e corpo, tra struttura e funzione. Ogni elemento costitutivo del nostro organismo ha un proprio grado di mobilità/motilità. Nulla è immobile nel nostro corpo. Sia nel micro sistema (i.e., scambi cellulari) sia nel macro (battito cardiaco, lanciare un giavellotto). Affinché tutto possa funzionare nel migliore dei modi, ogni struttura deve mantenere la sua forma originaria in relazione a sé stessa e alle strutture con cui si relaziona. Se ciò è garantito anche la funzione lo è. ogni componente deve mantenere il suo grado di mobilità. Quando ciò non è più garantito si crea una disfunzione. Secondo Still (ma questo concetto sarà ripreso da altri Autori quali ad esempio Françoise Mézierèz) una modificazione della struttura modifica la funzione. Il miglior modo, a mio parere, per concepire il concetto di globalità e la visione unitaria della meccanica del corpo umano (e non solo) è il concetto della tensegrità. Un’immaggine può descrivere meglio di tante parole la tensegrità:

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