Yoga
Lo Yoga, nasce in India, migliaia di anni fa. Gli
antichi praticanti scoprirono che, risvegliando e
muovendo l’energia nel corpo, si raggiunge una
condizione di benessere e completezza che porta
ad avere maggiore coscienza di sé. La tendenza
dell’uomo è infatti di separare corpo e mente;
questa separazione è causa di stress, ansia e
sofferenza. Lo Yoga, attraverso alcune pratiche
costanti, ci aiuta a ritrovare la nostra vera natura
che è quella della completezza e dell’unione.
La parola “Yoga” deriva infatti dalla radice sanscrita
«Yug» che significa unire, legare assieme. Lo Yoga
permette l’unione del corpo e della mente
attraverso un mezzo che si chiama “respiro”.
Il respiro cambia continuamente in funzione dello
stato emotivo.
Così si passa dal respiro soffocato
della paura, al respiro ansimante dell'ansia e dello
stress, al respiro lungo e profondamente rilassato
di chi è innamorato. Ogni movimento del corpo,
ogni stato mentale, è legato alla respirazione.
Il principale muscolo della respirazione è il
diaframma. La sua eccezionalità è immediatamente
comprensibile se si pensa che, pur essendo un
muscolo involontario (come il cuore), è possibile
controllarlo.
Per chi soffre di stati di ansia questo
controllo è fondamentale. L’ansia, lo stress, la
paura ci portano a respirare male, non permettendo
così al nostro corpo e alla nostra mente di
diventare tutt’uno. La pratica dello Yoga insegna a
controllare il respiro, a guidarlo, a conoscerlo; in
questo modo siamo noi a tenere sotto controllo le
nostre emozioni e non le nostre emozioni a
travolgerci.
Spesso ci si osserva allo specchio: si controlla la
piega dei capelli, i chili di troppo su pancia e
fianchi, le rughe che aumentano sul viso. Ma come
siamo a livello più profondo? Chi siamo davvero?
Cosa ci fa paura e perché? Chi pratica Yoga impara
con il tempo a guardarsi da dentro, diventa
spettatore della sua mente, dei suoi pensieri, delle
sue paure. Da spettatore è più facile capire, dare
un giudizio equo e imparziale, è più facile trovare
una soluzione. Durante la pratica si resta soli con
se stessi, si osservano pensieri e sensazioni, si
ascolta il proprio corpo, si guida il proprio respiro.
Ed è proprio la guida del respiro che ci fa prendere
in mano le redini della nostra emotività e ci porta
nel momento presente, l’unico posto dove esiste la
vita.
Lo Yoga dunque non è uno sport, non c’è gara, non
c’è competizione. Durante le lezioni, pratica
veramente Yoga chi non vede nessun altro
all’infuori di sé. Lo Yoga è rispetto del proprio corpo
e dei propri limiti. Solo chi è in grado di accettarli
può pian piano provare a superarli. Durante la
lezione si lavora contemporaneamente sul piano
fisico e mentale; il respiro accompagna ogni
movimento e ogni asana. Le asana sono posture;
la loro funzione, collegata alla fisiologia indiana, è
quella di purificare i canali del nostro corpo in cui
scorre l’energia e allo stesso tempo incanalare
questa energia verso specifici punti del nostro
organismo. Secondo la medicina occidentale, la
pratica delle asana aumenta la forza, la flessibilità,
la coordinazione e l’equilibrio a livello muscolo-
scheletrico.
Le asana vengono spesso accompagnate dai
mudra (gesti simbolici delle mani), pranayama
(tecniche respiratorie) e mantra (suoni) allo scopo
di potenziarne gli effetti.