Damiano Macone

Yoga



A cura di: Dott.sa Alice Giusti

Lo Yoga, nasce in India, migliaia di anni fa. Gli antichi praticanti scoprirono che, risvegliando e muovendo l’energia nel corpo, si raggiunge una condizione di benessere e completezza che porta ad avere maggiore coscienza di sé. La tendenza dell’uomo è infatti di separare corpo e mente; questa separazione è causa di stress, ansia e sofferenza. Lo Yoga, attraverso alcune pratiche costanti, ci aiuta a ritrovare la nostra vera natura che è quella della completezza e dell’unione.

La parola “Yoga” deriva infatti dalla radice sanscrita «Yug» che significa unire, legare assieme. Lo Yoga permette l’unione del corpo e della mente attraverso un mezzo che si chiama “respiro”. Il respiro cambia continuamente in funzione dello stato emotivo.

Così si passa dal respiro soffocato della paura, al respiro ansimante dell'ansia e dello stress, al respiro lungo e profondamente rilassato di chi è innamorato. Ogni movimento del corpo, ogni stato mentale, è legato alla respirazione. Il principale muscolo della respirazione è il diaframma. La sua eccezionalità è immediatamente comprensibile se si pensa che, pur essendo un muscolo involontario (come il cuore), è possibile controllarlo. Per chi soffre di stati di ansia questo controllo è fondamentale. L’ansia, lo stress, la paura ci portano a respirare male, non permettendo così al nostro corpo e alla nostra mente di diventare tutt’uno. La pratica dello Yoga insegna a controllare il respiro, a guidarlo, a conoscerlo; in questo modo siamo noi a tenere sotto controllo le nostre emozioni e non le nostre emozioni a travolgerci.

Spesso ci si osserva allo specchio: si controlla la piega dei capelli, i chili di troppo su pancia e fianchi, le rughe che aumentano sul viso. Ma come siamo a livello più profondo? Chi siamo davvero? Cosa ci fa paura e perché? Chi pratica Yoga impara con il tempo a guardarsi da dentro, diventa spettatore della sua mente, dei suoi pensieri, delle sue paure. Da spettatore è più facile capire, dare un giudizio equo e imparziale, è più facile trovare una soluzione. Durante la pratica si resta soli con se stessi, si osservano pensieri e sensazioni, si ascolta il proprio corpo, si guida il proprio respiro. Ed è proprio la guida del respiro che ci fa prendere in mano le redini della nostra emotività e ci porta nel momento presente, l’unico posto dove esiste la vita.

Lo Yoga dunque non è uno sport, non c’è gara, non c’è competizione. Durante le lezioni, pratica veramente Yoga chi non vede nessun altro all’infuori di sé. Lo Yoga è rispetto del proprio corpo e dei propri limiti. Solo chi è in grado di accettarli può pian piano provare a superarli. Durante la lezione si lavora contemporaneamente sul piano fisico e mentale; il respiro accompagna ogni movimento e ogni asana. Le asana sono posture; la loro funzione, collegata alla fisiologia indiana, è quella di purificare i canali del nostro corpo in cui scorre l’energia e allo stesso tempo incanalare questa energia verso specifici punti del nostro organismo. Secondo la medicina occidentale, la pratica delle asana aumenta la forza, la flessibilità, la coordinazione e l’equilibrio a livello muscolo- scheletrico.

Le asana vengono spesso accompagnate dai mudra (gesti simbolici delle mani), pranayama (tecniche respiratorie) e mantra (suoni) allo scopo di potenziarne gli effetti.

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